Reggio Emilia: Storia, Cultura e Bellezze di una Città Italiana

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Reggio Emilia è una città situata in Emilia-Romagna, nel nord dell’Italia. Con una storia ricca di tradizioni e un patrimonio culturale straordinario, Reggio Emilia è una destinazione da culturale, storica e culinaria per i viaggiatori di tutto il mondo. Nel tempo, Reggio Emilia ha avuto grande importanza economica per l’Italia. In questa info page, esploreremo la storia, la cultura e le principali attrazioni di questa splendida città.

La Fondazione di Reggio Emilia

La storia di Reggio Emilia risale a tempi antichissimi. Nonostante la città sia probabilmente stata fondata dai Romani nel 183 a.C. con il nome di “Regium Lepidi”, abbiamo prova che il territorio reggiano sia avitato fin da molto prima: torniamo addirittura all’età preistorica. Non ci è però dato sapere tutto, purtroppo, e ciò che accadde prima del 187 a.C. è avvolto nella leggenda. Ma come mai proprio il 187 a.C.?

Durante questo anno si svolse la guerra tra Romani e Liguri Frinitiates e fu in questo contesto che Tito Livio menzionò per la prima volta Reggio Emilia. Conseguentemente alla guerra, infatti, il console Marco Emilio Lepido diede ordine di costruire la via Emilia. Questa via, però, che collegava Rimini con Piacenza, andava protetta. E fu proprio per proteggere la via Emilia che fu fondata Reggio Emilia.

Medioevo

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Per quanto sembri bizzaro, ci sono poche menzioni di Reggio Emilia durante tutta la durata di tutto l’Impero Romano. Quello che sappiamo è che, nel corso dei secoli, la città andò incontro a un progressivo disfacimento che la portò a essere considerata una città semidiruta da Sant’Ambrogio nel IV secolo d.C. Prima passata sotto al controllo dei Franchi e poi nelle mani dei Re d’Italia, nell’anno 1000 Reggio Emilia era di proprietà dei Canossa. E’ proprio nella provincia di Reggio Emilia, infatti, che sorge il castello di Canossa, ove si tenne l’umiliazione di Enrico IV.

Ma i Canossa non fu l’unica famiglia illustre che si contese Reggio Emilia. Nel 1356, la città fu sotto il controllo dei Gonzaga, che la difesero contro gli assalti dei Visconti, nelle cui mani Reggio Emilia cadde comunque nel 1370. La Storia di Reggio Emilia è troppo ricca per essere riassunta in una pagina. Vale la pena però soffermarsi su alcuni eventi come il seguente: fu proprio qua che nacque la bandiera tricolore italiana, al tempo simbolo della Repubblica Cispadana.

Cultura: il Reggio Emilia Approach

Reggio Emilia è rinomata per la sua ricca cultura e tradizioni. Una delle caratteristiche culturali più distintive della città è il suo impegno nell’educazione dei bambini. Reggio Emilia è la patria dell’approccio educativo noto come “Approccio Reggio Emilia“. Questo metodo mette l’accento sull’apprendimento basato sull’esperienza, l’interazione sociale e la creatività, ed è stato adottato in tutto il mondo come modello educativo innovativo.

La Miglior Cucina d’Italia

La cucina emiliana è rinomata in tutto il mondo per la sua bontà e la città di Reggio Emilia non fa eccezione. Qui è possibile gustare alcuni dei piatti più deliziosi dell’Emilia-Romagna.

Il Tortellino

Il tortellino bolognese

Uno dei piatti più celebri della cucina emiliana è il “tortellino”, una pasta ripiena di carne. La storia del tortellino è avvolta nella leggenda. Si dice che il tortellino abbia la forma di un ombelico, e la leggenda narra che fu creato da un innamorato cuoco di Bologna che, ispirato dalla bellezza dell’ombelico di Venere, modellò la pasta in questa forma. Il tortellino è tradizionalmente servito in un brodo ricco, rendendolo un piatto perfetto per le fredde giornate invernali.

La Cotoletta alla Bolognese

Non tipica di Reggio Emilia in particolare, ma orgogliosamente emiliana e degna di nota è la “cotoletta alla bolognese”, una fettina di carne impanata e fritta coperta da prosciutto crudo e, ovviamente, il Parmigiano Reggiano. La cotoletta alla bolognese è anche detta Petroniana da Petronio, patrono della città di Bologna.

Il Parmigiano-Reggiano

Reggio Emilia è famosa in tutto il mondo per il suo Parmigiano-Reggiano, uno dei formaggi più rinomati d’Italia. La storia di questo formaggio risale a oltre otto secoli fa. Fu creato per la prima volta nei caselli, ovvero caseifici, dei monasteri benedettini dell’Emilia-Romagna, in particolare del Parmense e del Reggiano, da cui il nome. La ricetta e la produzione del Parmigiano-Reggiano sono state tramandate di generazione in generazione, e ancora oggi il formaggio viene prodotto seguendo metodi tradizionali. È possibile visitare le caseifici locali per vedere come viene prodotto, scoprire nuove curiosità (ad esempio, lo sapevi che un tempo il Parmigiano era nero?) e, naturalmente, per assaporare il formaggio fresco.

Tornei a Tema Culinario

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Il “Buddy Inspired Meal Contest” di un sito di comparazione di casinò online era una competizione a tema natalizio, in cui i partecipanti erano sfidati a creare piatti ispirati al personaggio di Buddy del film “Elf”, noto per il suo amore per i dolci. Il concorso richiedeva ai partecipanti di preparare un piatto ispirato a Buddy, fotografarlo e inviarlo tramite un modulo sul loro sito web. Il piatto più creativo ha vinto $2,500. Questo concorso si è svolto dal 20 novembre al 11 dicembre 2023.

Questo esempio mostra come i casinò online possano integrare temi culinari nelle loro attività promozionali, creando un’esperienza unica e coinvolgente per il loro pubblico. Concetti simili potrebbero essere adattati per allinearsi con il ricco patrimonio culinario di Reggio Emilia, offrendo concorsi o eventi che mescolano il brivido del gioco online con la rinomata cucina locale. Sarebbe interessante vedere concorsi del genere che celebrano la cucina emiliana, combinando la passione per il gioco online con la tradizione culinaria della regione.

Attrazioni di Reggio Emilia

Reggio Emilia offre una varietà di attrazioni per i visitatori di tutte le età. Ecco alcune delle principali:

  1. Piazza Prampolini
  2. Il Duomo di Reggio Emilia
  3. La Torre del Bordello
  4. Palazzo del Comune
  5. Battistero
  6. Basilica San Prospero
  7. I chiostri Benedettini di San Pietro

Vediamoli nel dettaglio:

Piazza Prampolini

Piazza Prampolini, anche detta piazza grande, è il cuore pulsante di Reggio Emilia. Dedicata al deputato reggiano Camillo Prampolini, questa piazza è stata il fulcro della vita sociale ed economica della città per secoli ed è un luogo di incontro per i reggiani e i visitatori di tutto il mondo. E, nonostante questa piazza sia di suo un’opera d’arte, ne ospita a sua volta. In Piazza Prampolini potete infatti trovare:

  • Il Duomo di Reggio Emilia
  • Torre del Bordello
  • Palazzo del Comune
  • Battistero
  • Palazzo del Podestà
  • La Fontana del Crostolo

Il Duomo di Reggio Emilia

Dedicato a Santa Maria Assunta, il duomo di Reggio Emilia è la prima cosa che si vede entrando in Piazza Prampolini, e che vista che è! Costruito probabilmente prima del 451 (anche se non esistono carte che lo stabiliscano con certezza), viene per la prima volta menzionato nei documenti ufficiali quasi 450 anni dopo, nel nono secolo dopo Cristo.

Come abbiamo visto, nel corso dei secoli Reggio Emilia è stata molto contesa fra varie fazioni, e questo lo si può vedere anche dal suo duomo. La cattedrale non ha infatti un unico stile; nonostante la costruzione principale sia di stile romanico, le aggiunte successive rispecchiano le mode del loro tempo. Ne è un esempio eccellente la torre, crollata nel 1228 e poi sostituita quarant’anni dopo dal tiburio ottagonale, l’attuale torre campanaria. Anche parte della facciata non è originale; commissionata nel 1544, non fu mai finita per mancanza di risorse, risulta quindi essere tutt’ora incompiuta. Gli interni, invece, rispecchiano lo stile dorico che tanto amava l’architetto Pugliani che li modificò all’inizio del XVII secolo.

Torre del Bordello

Alta 51 metri, la Torre del Bordello è il punto più alto del centro storico di Reggio Emilia. Ma quale è la sua storia?

Nonostante il suo nome, la torre stessa non fu mai un bordello di sè per sè. Originariamente, infatti, la torre era un archivio comunale. Ma da dove viene il nome allora?

Come spesso succede, la lingua cambia a seconda dell’uso. A Firenze c’è lo Spedale del Piccione, il cui nome originale era Spedale dello Spirito Santo, e a Reggio Emilia c’è la Torre del Bordello, così detta perchè sorgeva non troppo distante da, appunto, una casa chiusa.

Ovviamente, il nome della torre non è la parte più interessante della storia di questa struttura. Proprio in virtù della sua altezza e della presenza delle campane, la torre svolse un ruolo cruciale durante la prima guerra mondiale quando fungeva da punto di avvistamento principale.

Ma come funzionava il tutto?

Nel caso di avvistamento di aerei austroungarici, la sentinella avrebbe suonato le campane. Questo segnale, a sua volta, avrebbe mobilitato le pattuglie dei vigili del fuoco che avrebbero poi, a loro volta, attivato le sirene antiaeree.

E il sistema funzionava, ma forse non la vista delle sentinelle, visto che nel giugno 1915 ci fu un’istanza dove rimbombarono le campane: avevano avvistato sei aerei! Si dirigevano da Modena verso Reggio!

Ci fu il fuggi fuggi generale, ma degli aerei – fortunatamente – non se ne vide mai l’omba.

Palazzo del Comune

Il Palazzo del Comune deve il nome alla funzione che ricopre da quasi sei secoli. Anche detto Palazzo Casotti, è qua che si può trovare la famosa Sala del Tricolore, luogo di nascita dell’odierna bandiera italiana, il tricolore appunto.

Ma come fu creata la famosa bandiera?

Il 7 Gennaio 1797, i rappresentanti di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara – ovvero il Parlamento della Repubblica Cispadana – si riunirono qua per dichiarare la formazione dell’omonima Repubblica.

I colori furono ripresi da quelli adottati dagli stendardi dei reggimenti della Regione Lombarda, che però avevano delle bande orizzontali. L’odierno orientamento verticale delle tre fasce fu invece ispirato alla bandiera francese.

Il tricolore come lo conosciamo fu proposto da Giuseppe Compagnoni che decretò che “che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.

Il Battistero

Dotato di una pianta a croce al centro del quale, un tempo, doveva trovarsi la fonte battesimale, il Battistero di Reggio Emilia subì una sorte simile alla vicina cattedrale: fondato nel 1040, subì moltissime trasformazioni.

La prima grande modifica fu del 1400 quando il Vescovo Arlotti fece:

  • Rifare la facciata in stile rinascimentale
  • Inglobare la struttura nel Palazzo Episcopale

La seconda fu nel 1880: venne rifatta la facciata.

Caratteristica distintiva del Battistero è la vasca battesimale: fatta in marmo bianco e breccia rossa, ha una forma ottagonale.

La maggior parte delle opere, incluso “Il Battesimo di Gesù” sono di Francesco Caprioli.

Ovviamente, il Battistero è dedicato a San Giovanni Battista. E’ per questo che nel dialetto del posto si dice “San Švan al fà vèder l’ingàn”, ovvero “San Giovanni fa vedere l’inganno”.

Per capire del tutto il detto, però, manca un pezzo: se si guarda la facciata, infatti, si noterà che sulla colonna a sinista sono incise due misure usate nel commercio del tempo: il braccio reggiano, che corrisponde a poco più di sessanta centimetri, e la pertica, che invece sono quasi quattro metri. Se quindi volevi assicurarti che il commerciante non ti avesse ingannato, appunto, dovevi solo recarti al Battistero e vedere se la quantità di stoffa, o legno, o qualsiasi merce comprata corrispondeva effettivamente alle misure presenti sulla colonna. Se così non era, allora San Giovanni aveva svelato l’inganno!

Basilica San Prospero

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La Basilica di San Prospero è uno degli edifici più amati dai Reggiani. Non stupisce quindi che sia dedicata a San Prospero: il patrono della città. Come molti edifici a Reggio Emilia, questa chiesa è sia un esempio di architettura romanica che gotica.

Ma quando comincia la storia della Basilica? Leggenda narra che, originariamente, quella che oggi è una basilica, nel I secolo non fosse altro che una piccola chiesetta nella quale, poi, vennero trasferite le reliquie del santo stesso. Un caso? No. Si narra che la chiesa fosse stata fatta edificare dal Vescono Teuzone e dedicata proprio al Patrono della città. La torre campanaria della basilica rimane tutt’oggi incompiuta.

Nel corso del tempo, la basilica si è ampliata: particolarmente importanti sono state le ricostruzioni del 1500. Nel 1700 fu rifatta anche la facciata. Una delle particolarità della Basilica sono i sei leoni: i leoni, realizzati in marmo rosa, e posizionati su Piazza San Prospero dove questa basilica sorge.

Già il fatto che la Basilica sorga in uno dei punti nevralgici di Reggio Emilia la rende particolarmente frequentata. Il 24 Novembre, però, è il giorno in cui la Basilica e la città festeggiano il santo Patrono e quindi è come se la basilica stessa prendesse vita.

Come mai proprio il 24 Novembre? Leggenda vuole che, durante questa data, Attila e i suoi Unni stessero depredando varie città della pianura padana, mettendole a ferro e fuoco. Per proteggere Reggio Emilia, l’ora San Prospero fece calare una fitta nebbia che celò la città alla vista dei barbari e permise alla città di sfuggire al saccheggio.

Visitate Reggio Emilia

Reggio Emilia è una città che offre una combinazione affascinante di storia e mito, cultura e gastronomia. Con le sue radici storiche profonde, la sua vivace scena culturale (di cui purtroppo non abbiamo avuto modo di parlare, ma che incanta) e la sua cucina incredibile, è una destinazione imperdibile per i viaggiatori in cerca di una città che non si è mai fermata. Sia che tu sia interessato all’arte, alla storia o semplicemente al piacere di mangiare bene, Reggio Emilia ha molto da offrire. Non resta che visitarla e scoprire il suo fascino unico.